Durante la Liga di Corse Autonome di Abu Dhabi, il pilota della Haas Formula 1, Kevin Magnussen, si è trovato in una situazione imbarazzante. Le sue tattiche durante il duello di sprint del Gran Premio di Miami con Lewis Hamilton hanno portato a quattro penalità di tempo separate. Di conseguenza, Magnussen è attualmente sotto inchiesta per presunto comportamento antisportivo. È ovvio che Magnussen e il suo team della Haas debbano sentirsi a disagio per le loro azioni, ma il vero imbarazzo è per il campionato e la sua arbitraria.
Magnussen sapeva che avrebbe avuto difficoltà a tenere dietro a sé la Mercedes di Hamilton. Tuttavia, se lui e la Haas avessero saputo che Hamilton avrebbe ricevuto una severa penalità per eccesso di velocità nella corsia dei box, avrebbero potuto affrontare la gara in modo diverso. Purtroppo, la decisione di Magnussen di saltare la chicane nel tentativo di mantenere il distacco ha finito per porre fine alle sue possibilità di segnare punti. Invece, la gara si è trasformata nel garantire punti a Nico Hulkenberg, lasciando Magnussen vulnerabile agli attacchi di Hamilton.
Magnussen ha espresso frustrazione, credendo che Hulkenberg avesse ottenuto un vantaggio tagliando la chicane prima nella gara. Ha sentito che Hulkenberg avrebbe dovuto restituire il tempo per dare a Magnussen il vantaggio del DRS, il che avrebbe garantito una posizione più alta per entrambi i piloti. Nonostante non gli piacessero le tattiche che doveva adottare, Magnussen ha svolto il suo ruolo come giocatore di squadra, garantendo che i punti di Hulkenberg fossero protetti da Hamilton e Tsunoda.
Hamilton, anche se impressionato dalla spiegazione di Magnussen, non è rimasto arrabbiato per la situazione. Combattere per soli un punto in una stagione senza speranze ha reso più facile per lui accettare gli eventi del suo duello. Tuttavia, Hamilton ha continuamente sottolineato le azioni scorrette di Magnussen durante la gara, risultando in penalità inefficaci. Le penalità non hanno messo Magnussen dietro Hamilton fino a quando una mossa azzardata ha spinto Hamilton dietro Tsunoda. A quel punto, Magnussen ha permesso ai due piloti dietro di lui di sorpassarlo.
Sfortunatamente, quando Magnussen ha lasciato passare i piloti, Hulkenberg aveva già garantito un vantaggio significativo. Ciò significa che la maggior parte delle penalità che la Haas ha ricevuto durante la gara ha avuto un impatto negativo sul loro rendimento complessivo. Segnare punti in Formula 1 è una sfida, specialmente per le squadre al di fuori delle prime cinque. La Haas, con soli sette punti in questa stagione, deve massimizzare tutte le opportunità di punteggio.
Colpevolizzare la Haas o Magnussen per le loro azioni sarebbe ingiusto. Anche i commissari della FIA non possono essere ritenuti responsabili, poiché il loro ruolo è valutare le infrazioni e assegnare le penalità appropriate. Tuttavia, l’incapacità dei commissari di costringere Magnussen a cedere posizione ha aperto la strada a una gara come questa. Potrebbe essere necessario che i commissari sanzionino severamente Magnussen in base all’Articolo 12.2.1.I del Codice Sportivo Internazionale, che vieta qualsiasi tentativo di influenzare il risultato della competizione in modo contrario all’etica sportiva.
Alla fine, un intervento post-gara non può annullare le conseguenze di un intervento durante la gara. La Formula 1 ha permesso una gara sprint in cui un’auto è stata incoraggiata a correre illegalmente contro un’altra. Questo sottolinea la necessità di regolamenti e penalità migliori per garantire una competizione equa in futuro.
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Il mondo dello sport è sempre pieno di sorprese e colpi di scena, e questa volta non è stato diverso. Nell’ultima partita di calcio, la squadra di casa ha ottenuto una vittoria impressionante contro l’avversario, garantendosi un posto nelle finali del campionato. Con una prestazione impeccabile, i giocatori hanno mostrato la loro determinazione e abilità in campo.
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