Johnny Herbert, un ex pilota di Formula 1 e commentatore sportivo, ha recentemente parlato della valanga di minacce di morte ricevute sui social media dopo la sua partecipazione come commissario durante il Gran Premio d’Australia. Le minacce sono sorte a seguito di una decisione che ha portato a una penalità per Fernando Alonso, generando una grande risonanza online.
Durante l’evento a Melbourne, Alonso ha ricevuto una penalità aggiuntiva di 20 secondi dopo essere stato coinvolto in un incidente con George Russell. Come membro del panel dei commissari, Herbert è diventato bersaglio di intense critiche e minacce da parte di fan insoddisfatti della decisione.
Herbert ha descritto le conseguenze della decisione come particolarmente gravi, affermando: “Ero un commissario al GP di Melbourne e le conseguenze sono state terribili. Ho ricevuto una valanga di minacce di morte sui social media, ma fortunatamente ho una mente forte. È patetico che io sia stato incolpato per la decisione.”
Il maltrattamento subito da Herbert non si è limitato a questo incidente, ma è originato da scambi pubblici precedenti con Alonso, soprattutto quando Alonso ha affrontato Herbert in diretta televisiva. Questo scambio ha avuto origine da un commento che Herbert ha fatto mentre lavorava per Sky, suggerendo che Alonso avrebbe dovuto lasciare la McLaren se fosse stato insoddisfatto delle prestazioni della squadra. La risposta di Alonso in diretta, unita al suo status di campione del mondo, sembrava alimentare ulteriormente l’animosità dei suoi sostenitori nei confronti di Herbert dopo la decisione della penalità.
Herbert ha rivelato: “C’erano messaggi con emoji di pugnali in fondo allo schermo, persone minacciando di venire a casa mia. La maggior parte di loro era spagnola.” Ha riflettuto sulle intense e a volte spaventose messaggi ricevuti.
Nonostante la sofferenza, Herbert rimane saldo nel suo ruolo di commissario, considerandolo parte delle sfide che accompagnano il lavoro. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per la diffusione del bullismo rivolto agli ufficiali sportivi e agli atleti, criticando le piattaforme dei social media per la loro mancanza di azioni efficaci contro gli abusi online. “Questo non mi ha scoraggiato dal essere commissario. Purtroppo, fa parte del lavoro”, ha affermato.
Le esperienze di Herbert mettono in luce una questione significativa nelle interazioni digitali tra i fan e la sicurezza personale delle figure pubbliche. Ha concluso chiedendo misure più rigorose contro il bullismo online e ha sottolineato la necessità che le aziende di social media assumano la responsabilità e prendano provvedimenti per prevenire tali abusi. Le minacce continue evidenziano una tendenza preoccupante che colpisce non solo le celebrità, ma anche individui in vari settori che affrontano sfide simili.