Max Verstappen, rappresentando la Red Bull Racing, corre sulla vettura RB20 durante il Gran Premio d’Australia all’Albert Park di Melbourne, Australia. Questo evento si è svolto il 24 marzo 2024 come parte del Campionato Mondiale di Formula 1.
Secondo quanto riportato, le 10 attuali squadre di Formula 1 stanno spingendo per una riduzione del numero di squadre ammesse in griglia nel prossimo Accordo di Concorde. Attualmente, l’accordo consente la partecipazione di 12 squadre di F1 una volta che i termini commerciali siano concordati, con una tassa di diluizione di $200 milioni per evitare che i fondi premio siano distribuiti in modo troppo diluito tra più di 10 squadre.
Per attrarre nuove squadre, la FIA ha avviato un processo di gara l’anno scorso. Tuttavia, solo la Andretti ha soddisfatto i requisiti stabiliti dalla FIA, ma la Formula One Management (FOM) non ha approvato la sua entrata per la stagione 2025.
Dato l’incremento del valore della Formula 1 e delle sue squadre, c’è un appello per limitare la crescita della griglia nel prossimo Accordo di Concorde, che coprirà i termini commerciali per il periodo tra il 2026 e il 2030. Sia la F1 che le squadre esistenti sembrano desiderare un limite di 10 concorrenti, rendendo necessario che i nuovi partecipanti acquisiscano le entrate esistenti.
Dal momento che la Liberty Media ha assunto il controllo della Formula 1 nel 2017, lo sport ha adottato un modello di franchising ispirato agli Stati Uniti. Comprensibilmente, le squadre attuali esiterebbero a condividere le entrate con nuove entrate, considerando le sfide che hanno affrontato per raggiungere l’attuale periodo redditizio, inclusi i problemi finanziari causati dalla pandemia di Covid nel 2020. Secondo il CEO della McLaren, Zak Brown, le attuali 10 squadre di F1 sono ora valutate a quasi £1 miliardo ciascuna.
Se un limite sul numero di concorrenti ammessi nella serie non può essere implementato, è altamente probabile che il tasso di diluizione per le squadre prospettiche aumenti significativamente dai attuali $200 milioni. Un’altra potenziale preoccupazione, come indicato dal giornalista Joe Saward, sono le strutture di proprietà delle squadre. Ci sono state discussioni che suggeriscono che sarebbe benefico per la serie se ogni squadra fosse di proprietà indipendente. Questo solleva questioni sulla proprietà della società madre della Red Bull, che possiede sia la Red Bull Racing che la squadra con sede a Faenza, RB, una struttura che è in vigore da quasi due decenni. Zak Brown, tra gli altri, sostiene che la Red Bull dovrebbe diventare un’entrata indipendente, citando il limite di costi e la giustizia dello sport come motivi per questo cambiamento.
I nuovi accordi commerciali per il prossimo Accordo di Concorde, che copre il periodo dal 2026 al 2030, dovrebbero essere finalizzati entro la fine dell’anno prossimo.