Le 8 Ore del Bahrain chiudono la stagione del Campionato del Mondo di Resistenza (WEC) sabato prossimo, con ancora molto da decidere – incluso il titolo assoluto.
La gara assegna 38 punti ai vincitori e un punto alla pole position, quindi ci sono matematicamente quattro auto in lizza. La Toyota #8 di Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sébastien Buemi è in testa con solo 15 punti in più rispetto alla Toyota #7 di Kamui Kobayashi, José María López e Mike Conway – vincitori delle ultime due gare.
La lotta è ancora aperta anche per le Ferrari AF Corse. La #51 di Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado – vincitori a Le Mans – cercano ancora un posto sul podio, ma hanno un compito più difficile essendo a 31 punti dalla vetta. Ancora più difficile è il compito della #50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, con un ritardo di 36 punti.
Nella categoria LMP2, la lotta è a tre, ma con un chiaro vantaggio per i leader attuali: l’Oreca #41 del Team WRT, con Louis Delétraz, Robert Kubica e Rui Andrade, è finito fuori dal podio solo una volta e ha 33 punti in più rispetto ai secondi classificati – la Inter Europol Competition, che ha vinto a Le Mans con Albert Costa, Fabio Scherer e Jakub Smiechowski. Anche la United Autosports ha possibilità matematiche con Frederick Lubin e Phil Hanson. Filipe Albuquerque completa il trio, ma avendo saltato due gare potrà solo aiutare i compagni nella conquista del titolo.
L’unico titolo già assegnato è quello della categoria LMGTE Am. La classe si congeda qui – lasciando spazio alle LMGT3 l’anno prossimo – e i campioni saranno Ben Keating, Nicky Catsburg e Nicolás Varrone. Il trio della Corvette Racing ha un vantaggio di 85 punti in un anno in cui sono stati fuori dai primi due posti solo una volta (quarti a Monza).