Il costo elevato dei carburanti tradizionali, come il diesel e la benzina, sta spingendo gli automobilisti a guardare con maggiore attenzione ai veicoli alimentati a Gas di Petrolio Liquefatto, noto come GPL, una soluzione sempre più interessante e presente in Portogallo dagli anni ’80, dove Dacia continua ad essere il marchio che punta di più sulle motorizzazioni bi-fuel, benzina e GPL.
Il marchio del Gruppo Renault continua a sottolineare che manterrà il suo forte impegno nel GPL, in un momento in cui la maggior parte dei marchi punta all’elettrificazione e quindi ha abbandonato le motorizzazioni bi-fuel.
Attualmente Dacia detiene il 76% del mercato nazionale e la sua offerta di motorizzazioni bi-fuel, ovvero veicoli che consumano benzina o GPL, è trasversale a tutta la sua gamma di motori termici e, secondo il marchio, rappresenta il 55% delle vendite ai privati, con possibilità di aumentare in futuro con l’arrivo sul mercato della nuova generazione del SUV Duster e del Bigster, modelli che avranno anche versioni GPL.
Attualmente l’opzione di Dacia per il GPL è presente nei suoi modelli Sandero, Sandero Stepway, Duster e Jogger, e la decisione di aumentare il numero di veicoli con tecnologia bi-fuel è giustificata dalla marcata differenza di prezzo del GPL Auto, che è molto più economico della benzina, con una differenza del 55%, il che secondo il marchio può tradursi in un risparmio significativo su un serbatoio da 50 litri.
I vantaggi del GPL non si limitano solo ai costi del carburante, infatti Dacia ha comunicato che anche le emissioni di CO2 sono ridotte del 10%, il rumore di funzionamento diminuisce del 50% e le spese di manutenzione di un modello con tecnologia bi-fuel, come dichiarato da Dacia, sono inferiori del 30% rispetto a un modello a carburante tradizionale.
Per questo contribuiscono i nuovi motori Dacia Eco-G 100 a tre cilindri da 1,0 litri, che sono dotati di un gruppo di iniettori diverso per ogni tipo di carburante, che insieme a una mappa di funzionamento specifica del motore, presenta un aumento di 10 CV di potenza e 10 Nm di coppia. Questo motore è associato a un cambio manuale e a un sistema di trazione anteriore.
Per il conducente la gestione della tecnologia bi-fuel viene effettuata all’interno del veicolo, dove sono disponibili indicatori di autonomia per ogni serbatoio, integrati nel cruscotto, e inoltre, il conducente può scegliere di selezionare il carburante desiderato per circolare attraverso un semplice pulsante, o automaticamente, nel caso in cui il serbatoio in uso si esaurisca, impedendo al veicolo di rimanere fermo.
La sicurezza è un altro dei fattori chiave dei veicoli a GPL, e è lontana da quello che era quando questa tecnologia è apparsa, poiché Dacia include due valvole di sicurezza, con il serbatoio posizionato al posto della ruota di scorta, senza “rubare” spazio al bagagliaio, con una capacità di 50 litri e un’autonomia annunciata fino a 1.200 chilometri. Forse per questo motivo, José Pedro Neves, direttore generale di Dacia in Portogallo, annuncia che “chi prova un modello bi-fuel rimane convinto e quando deve cambiare veicolo, opta nuovamente per un altro veicolo bi-fuel. Inoltre, la grande maggioranza dei conducenti utilizza i propri veicoli fuori città molto spesso e guida in modalità GPL tra il 79% e l’85% del tempo”. La scommessa del marchio sull’aumento delle vendite di auto bi-fuel passa “nei prossimi anni, dalla crescita delle flotte aziendali, che possono trovare nel GPL una soluzione più economica della benzina e del gasolio, anche perché i vantaggi includono una detrazione del 50% dell’IVA sull’acquisto dell’auto, nonché una detrazione del 50% dell’IVA sull’approvvigionamento di GPL”, ha aggiunto José Pedro Neves. Attualmente, i veicoli a GPL in circolazione in Europa sono già 15 milioni, tra cui 600.000 unità commercializzate da Dacia, di cui 15.000 in Portogallo.
La tabella dei paesi nel vecchio continente con il maggior numero di modelli a GPL è guidata dalla Turchia con 4,9 milioni, seguita dalla Polonia con 3,3 milioni e dall’Italia con 2,5 milioni.
Da notare anche la rete di distribuzione di GPL, che in Portogallo conta già 418 stazioni di rifornimento, il che, secondo la Galp, partner di Dacia, è più che sufficiente per soddisfare il mercato attuale, e quindi, secondo Gonçalo Couto, responsabile della compagnia petrolifera per l’area del GPL, ha chiarito che “non è nei piani dell’azienda ampliare la rete di distribuzione”, nonostante il consumo di GPL in Portogallo sia aumentato del 67% negli ultimi 13 anni. Resta da sapere se la mancata crescita della rete di distribuzione potrebbe compromettere l’ambizione di Dacia di aumentare significativamente la commercializzazione di veicoli con tecnologia bi-fuel nel mercato nazionale.