A seguito degli incidenti fatali che si sono verificati in più categorie nel 2021, la FIM e Dorna hanno preso provvedimenti, implementando una nuova età minima di 18 anni per i piloti che vogliono competere nei campionati mondiali, indipendentemente dalla classe.
Per alcuni, questa misura è stata appropriata per favorire la sicurezza. Tuttavia, i suoi effetti possono essere anche meno positivi, in particolare per le squadre e i progetti che sviluppano giovani piloti, come Aspar.
Parlando al sito web SPEEDWEEK.com, il proprietario Jorge Martínez Aspar, ha ammesso che il requisito dell’età minima pone delle sfide al suo progetto: ‘Il fatto che i giovani piloti possano entrare nel Campionato del Mondo Moto3 solo a 18 anni anziché a 16 è un problema significativo. Perché in Spagna abbiamo un enorme serbatoio di talenti motociclistici che hanno 10, 11, 12 anni. Come squadra, stiamo investendo molti soldi in questi giovani ragazzi per farli entrare nel Campionato del Mondo. Ma ora devono aspettare due anni in più rispetto al passato per entrare nei GP… questo è molto negativo per il mio programma‘.
Mantenere i piloti nel FIM JuniorGP per diverse stagioni non è un’opzione fattibile, secondo lo spagnolo: ‘Non posso permettere ai talenti di competere nel JuniorGP per anni. Lì, gli sponsor pagano molto meno soldi. Questo è impossibile. Dopotutto, ci sono anche grandi squadre che competono nella European Talent Cup‘.