La contestazione all’aumento dell’IUC per i veicoli immatricolati fino al 2007 continua a crescere e oltre alla petizione pubblica per porre fine alla misura proposta nel Bilancio di Stato per il 2024, che ha già raccolto oltre 365.000 firme, è ora il turno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Portoghesi (ANMP) di criticare i cambiamenti proposti dal Governo, sostenendo che tali modifiche costano ai comuni 40 milioni di euro.
In una nota inviata all’Assemblea della Repubblica sul progetto di Legge di Bilancio dello Stato per il 2024 (PLOE2024), l’ANMP ha sottolineato che solo sull’Imposta Unica di Circolazione (IUC) per i veicoli della categoria A, le cui entrate sono attualmente al 100% dei comuni, si perderanno circa 40 milioni di euro, tenendo conto dei valori del 2022, poiché la proposta di Bilancio per il 2024 stabilisce che il 30% di queste entrate passerà allo Stato.
“Inoltre, a peggiorare la situazione, e a fronte degli aumenti sostanziali dell’IUC, viene creato un tetto di variazione annuale di 25 euro per veicolo, stabilendo fin da subito che quando tale tetto viene applicato i comuni hanno diritto solo a ricevere l’equivalente di quanto hanno ricevuto nel 2023, ‘congelando’ così le entrate”, sottolinea ancora l’ANMP.
In questo modo, l’aumento controverso dell’IUC per i veicoli immatricolati fino al 2007, che nel 2024 ha un tetto massimo di 25 euro per veicolo, non si rifletterà nei conti dei comuni poiché l’intera somma andrà nelle casse dello Stato.
“Sono due misure che l’ANMP ritiene inammissibili, non potendo accettare l’appropriazione da parte dello Stato del 30% della componente della cilindrata dei veicoli della categoria A, né il congelamento delle entrate dei comuni nelle categorie A ed E”, sottolinea l’ANMP.
Nella nota, l’ANMP sottolinea inoltre che il cambiamento del quadro dell’IUC, sia a livello della titolarità delle entrate, sia a livello delle fasce e delle aliquote applicate, comporterà “un aumento sostanziale delle entrate” di questa imposta.
Ricordiamo che l’IUC, che negli ultimi anni è aumentato di €233,1 milioni nella somma raccolta, viene attualmente diviso tra comuni, regioni autonome e Stato, con i comuni che ricevono il 100% delle entrate relative ai veicoli delle categorie A, E, F e G, oltre al 70% della componente relativa alla cilindrata della categoria B.
I restanti 30% delle imposte relative alla cilindrata della categoria B vanno allo Stato e alle regioni autonome. Stato e regioni autonome ricevono anche il 100% della componente del CO2 in questa categoria (B), l’unica che è tassata in base al CO2.