Phillip Island è sempre stato un circuito iconico nel campionato del mondo MotoGP. Parlando sul podcast “The Wild Project”, Jorge Lorenzo ha parlato di come ha iniziato a rendersi conto del pericolo coinvolto nell’essere un pilota di MotoGP e di tutti i rischi coinvolti, specialmente sul circuito australiano.
Lorenzo ha parlato di un episodio al circuito di Phillip Island, che è stato piuttosto divertente: ‘Una volta in Australia, a Phillip Island, che è uno dei circuiti più veloci e pericolosi del Campionato, la mia moto si è rotta e i meccanici hanno avuto quattro o cinque ore per ripararla. Ma siccome non avevo niente da fare, ho mangiato della pasta e sono andato al muro dell’ultima curva, per vedere Pedrosa, Rossi, Stoner… Ero molto vicino al muro, le moto passavano a circa 10 metri di distanza. Ho visto Pedrosa e Rossi e ho detto: “Vado così, così? Pensavo: ‘Se succede qualcosa di sbagliato, se passiamo su una piccola pietra e la moto perde il controllo, e cadiamo? kaput’.
L’ex pilota spagnolo ha anche parlato della sensazione di essere su una moto MotoGP e quando ha realizzato il pericolo in cui si trovava durante ogni GP.
– Quel momento è stato come un secchio d’acqua fredda gettato addosso a noi. Pensi a vincere e ad andare il più veloce possibile alla curva successiva. Poi sei così protetto – con il casco, la tuta, i guanti e gli stivali – che provi una sensazione di calore che ti fa capire di essere capace di qualsiasi cosa quando sei sulla moto e non sei consapevole del rischio. È solo quando ti succede qualcosa di brutto, come in questo caso un dito schiacciato o due vertebre, che dici ‘cazzo, potrei uccidermi qui in qualsiasi momento.