Fabio Di Giannantonio è stato la stella principale a Lusail, ma uno su cui erano puntati più occhi era Jorge Martin, che ha avuto una gara terribile, finendo decimo. Gigi Dall’Igna ha parlato del pilota della Pramac e di come abbia avuto un problema, sottolineando questi “momenti cruciali” che possono mettere a dura prova la lotta per il titolo.
Prima di parlare del n. 89, Dall’Igna ha parlato della battaglia tra DiGia e Francesco Bagnaia, prima di toccare un po’ ciò che è successo con lo spagnolo: “Ha fatto una partenza di gara con una traiettoria maestosa, quasi perfetta: già in testa alla prima curva, poi dominando e allontanandosi con solo un combattivo e incontenibile Diggia in grado di seguirlo. È stato anche indubbiamente fortunato in quel tentativo di sorpasso forzato che alla fine lo ha relegato al secondo posto; e così garantendosi punti fondamentali nella lotta per il titolo a discapito di Jorge, che purtroppo nella gara di domenica non è stato in grado di ripetere la prestazione del giorno prima, che gli aveva valso una vittoria impeccabile e decisiva […]”.
Il General Manager Ducati Corse presso Ducati Motor Holding si è poi concentrato su Martin e un po’ sui problemi che Bagnaia ha avuto anche il giorno prima: “Tuttavia, vorrei sottolineare che il problema subito da Jorge domenica o da Pecco sabato, paragonabile a qualsiasi problema meccanico, sono tra quelli che possono semplicemente accadere e che devono sempre essere presi in considerazione durante una stagione”.
L’italiano ha poi considerato che queste sono situazioni super importanti, e situazioni che “fanno pendere la bilancia” da una parte o dall’altra, ma ha menzionato che il risultato finale è una combinazione di tutto durante la stagione: “Quando queste situazioni si verificano in momenti cruciali, spesso vengono considerate ragioni in grado di far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall’altra, ma in realtà il risultato di un campionato è deciso da una combinazione di situazioni e, spesso, anche dagli errori commessi dai piloti, dalle squadre e dai costruttori stessi”.
E ha concluso: “Se vogliamo davvero crescere e migliorare, credo che siano queste lacune che dobbiamo analizzare e cercare di evitare: infatti per quanto riguarda il resto, su tutto ciò che non dipende da noi, c’è veramente poco che possiamo fare”.