VeeKay affronta lo slittamento uscendo dalla sua scatola dei box per valutare il sistema ibrido. Foto: IndyCar – Joe Skibinski
Negli ultimi giorni, sei delle squadre meno prominenti della IndyCar hanno avuto l’opportunità di testare il prossimo sistema di energia ibrida. Meyer Shank Racing, Juncos Hollinger Racing, Dale Coyne Racing, Rahal Letterman Lanigan Racing, AJ Foyt Racing e Ed Carpenter Racing hanno finalmente avuto la possibilità di sperimentare i nuovi componenti sul circuito stradale dell’Indianapolis Motor Speedway. A differenza delle squadre più grandi, queste squadre minori non avevano ancora potuto testare il sistema ibrido a causa di risorse limitate.
Le squadre più grandi hanno già accumulato oltre 21.000 miglia di test dal mese di ottobre 2022, coprendo vari tipi di pista e seguendo le linee guida fornite da Honda, Chevy e ufficiali della IndyCar. Rinus VeeKay, che guida per la ECR Chevy, ha commentato le somiglianze tra il nuovo sistema e quello precedente, ma ha riconosciuto i pulsanti aggiuntivi e le procedure che doveva affrontare. Come squadra, si stanno ancora adattando a questa nuova tecnologia e sono desiderosi di imparare. VeeKay ha espresso frustrazione per non poter fornire alla squadra un feedback prezioso in questa fase iniziale.
Le squadre minori hanno atteso con ansia la loro occasione di testare il nuovo sistema da quasi un anno, poiché si sentivano svantaggiate a causa della differenza di tempo in pista rispetto alle squadre più grandi. Anche se i piloti che hanno avuto diversi giorni con il sistema ibrido affermano che non offre un vantaggio significativo, alcuni piloti, come Christian Lundgaard, rimangono scettici. I test di questa settimana avevano lo scopo di livellare il campo di gioco, con i produttori di motori che condividono le loro conoscenze e le intuizioni acquisite dai test delle squadre più grandi.
Santino Ferrucci ha sottolineato gli sforzi della Chevy per assicurarsi che tutte le squadre fossero ben informate sul nuovo sistema. Il produttore ha dedicato del tempo per sedersi con ogni squadra, fornendo una spiegazione esaustiva e rispondendo a tutte le domande. Ferrucci ha espresso la sua eccitazione per l’integrazione futura del sistema ibrido nella serie e ha descritto le sfide e il carico mentale che porta ai piloti. Ha sottolineato la necessità di un addestramento estensivo per adattarsi al nuovo sistema e il potenziale aumento della fatica del pilota durante le gare.
Durante i due giorni di test, le squadre più piccole hanno percorso circa 2.000 miglia con il sistema ibrido. Ci si aspetta che abbiano più giorni di test dedicati in un futuro prossimo per perfezionare ulteriormente i loro programmi di test. I componenti ibridi dovrebbero ancora essere introdotti a metà stagione, dopo l’Indianapolis 500, anche se il fine settimana esatto della gara non è ancora stato determinato.