Alemães não ganhavam corrida de resistência mais importante da América do Norte há 21 anos! Problema elétrico no GTP da Acura “trama” português Filipe Albuquerque
A Porsche non vinceva le 24 Ore di Daytona dal 2003, ma questo fine settimana, Felipe Nasr, Dane Cameron, Matt Campbell e Josef Newgarden, i piloti al volante della categoria GTP inscritta dalla Penske Motorsport, hanno messo fine alla lunga astinenza di vittorie, durata 21 anni, del marchio tedesco nella gara di resistenza più importante dell’America del Nord, vincendo l’edizione 62 della maratona che segna l’inizio della stagione 2024 del campionato IMSA, interrompendo contemporaneamente la sequenza di tre successi consecutivi della Acura e ottenendo la 19ª vittoria assoluta per il marchio tedesco.
Queste 24 Ore, come è consueto nelle corse americane, si sono decise solo con la bandiera a scacchi quasi in vista, con Nasr & Cia. che si sono imposti sul Cadillac V.Series-R di Tom Blomqvist, Jake Aitken e Pipo Derani per 2,112 secondi, dopo aver completato 791 giri del circuito di 4,748 km e 12 curve in Florida, Stati Uniti. Al terzo posto, a 14,898 secondi dai vincitori, hanno terminato Louis Delétraz, Jordan Taylor, Jenson Button e Colton Herta, sull’Acura ARX-06 della Wayne Taylor Racing with Andretti, anche la squadra del portoghese Filipe Albuquerque, che ha vinto questa gara, in generale, nel 2018 e nel 2012 – aggiungendo loro una vittoria in GT nel 2013, al debutto a Daytona.
Questa volta, il pilota di 38 anni di Coimbra, vincitore del Campionato del Mondo di Resistenza (WEC) nel 2020, in LMP2, anche l’anno della vittoria alle 24 Ore di Le Mans, nella stessa categoria, si è dovuto accontentare della 43ª posizione assoluta (9ª in GTP), a 190 giri dai vincitori, dopo aver superato molti problemi con l’Acura ARX-06 che ha condiviso con Ricky Taylor, Brendon Hartley e Marcus Eriksson. Il prototipo del pilota portoghese è partito dalla sesta posizione, si è trovato in testa alla gara dopo la prima ora di competizione ed era in terza posizione quando un guasto elettrico ha causato una lunga riparazione che ha compromesso le ambizioni del quartetto. “Siamo stati molto veloci nelle prime ore e abbiamo persino considerato la possibilità di lottare per il podio, ma l’Acura si è fermata in pista poco dopo l’ottava ora, a causa di un problema elettrico. Sfortunatamente, tutto è andato male”, ha lamentato Filipe.
La prossima gara del campionato americano di resistenza, le 12 Ore di Sebring, sempre in Florida, negli Stati Uniti, si svolgerà solo il 16 marzo. Quest’anno, Filipe Albuquerque ha anche un programma nell’European Le Mans Series (ELMS), un altro campionato che ha vinto nel 2020. La stagione inizia il 14 aprile (4 Ore di Barcellona), con Filipe al volante di un Oreca 07-Gibson della United Autosports.